«Studi Piemontesi» giugno 2018,  vol. XLVII, fasc. 1. Pagg.370, ill.

 

La puntualità di uscita di «Studi Piemontesi», rivista di storia, arti, lettere e varia umanità edita dal Centro Studi Piemontesi, è paragonabile a quella… del farò di San Giovanni.

 

Apre il primo numero del 2018 un intrigante articolo nel quale Georges Virlogeux con ampie citazioni dal carteggio di Luisa d’Azeglio Blondel ci introduce in un interno di grande famiglia del Risorgimento; e offre il ritratto di una donna impegnata nella società del suo tempo. Questo articolo dà un po’ il tono al volume che si caratterizza per il numero di inediti, di documenti, di indagini di prima mano: dalle pagine di Arabella Cifani e Franco Monetti sulla ‘Clementina’, alias Giovanna Battista Maria Buzano, ritrattista di corte del Settecento; ai documenti che permettono a Massimo Cerrato di fornire il profilo di una donna saluzzese tra i secoli XII e XIII, Matheuda Rossella; alla presentazione del Fondo della Real Casa nell’Archivio Centrale dello Stato da parte di Carlo M. Fiorentino; ai disegni di Carlo di Castellamonte per il Palazzo Ducale scoperti da Thomas Wilke; ai documenti che permettono a Gianluigi Alzona di provare la presenza di Amedeo di Castellamonte durante la ristrutturazione secentesca del Castello di Agliè; a quello, scoperto da Graziella Riviera, che rivela l’incarico a Giovanni Tabachetti e Gaudenzio Ravelli per un tabernacolo a Varallo, oggi scomparso; al manoscritto presentato da Gilles Bertrand con gli appunti del luogotenente generale di polizia di Parigi Jean Charles Pierre Lenoir che visita Torino nell’autunno 1780; sulla base di un dipinto di primo Ottocento di Baldassarre Luigi Reviglio, Luca Malvicino ricostruisce il disegno del giardino (completamente cancellato nel secolo scorso) del Castello di Govone, progettato da Xavier Kurten, l’architetto del paesaggio che introdusse in Italia la moda del giardino ‘all’inglese’; infine Carlo Burdet informa su marsala e moscato in casa Gozzano (e dell’Amica di Nonna Speranza).

Siamo nel campo della storia dell’arte con Rosanna Roccia che presenta i Taccuini aperti nei quali Andreina Griseri rivela le tappe del suo percorso di studiosa e ne elenca sobriamente i risultati; mentre Walter Canavesio fa il punto su Bernardo Vittone e Arnaldo Di Benedetto prende lo spunto dalla mostra Pittori / Poeti / Pittori, organizzata dalla Fondazione Bottari Lattes a fine 2017 ad Alba, per trattare in maniera breve e acuta il tema del rapporto tra poesia e pittura e dei poeti anche pittori e dei pittori anche poeti; Anselmo Nuvolari Duodo presenta l’unica opera d’arte sacra nota del pittore Antenore Soldi, la Madonna con Gesù Bambino e santi del 1871, conservata ad Acceglio.

Un gruppo di studi è dedicato a vari aspetti della storia di Casa Savoia: Giorgio Federico Siboni tratta dei sepolcri sabaudi; Gigliola Bianchini e Marco Testa delle Messe da Requiem in memoria di Carlo Alberto; Paolo San Martino del contributo di Augusto Telluccini nella rivalutazione delle residenze sabaude. La storia del territorio è toccata da Valentina Burgassi che si occupa della commenda di Sant’Egidio di Moncalieri, un ente che, per la ricca documentazione superstite (inizia del secolo XIII), permette di seguire le trasformazioni nel corso dei secoli di una istituzione che gli Ospedalieri ereditarono dai templari. Fabio Milazzo racconta un decennio (anni Settanta dell’Ottocento) del manicomio di Racconigi, momento nel quale la visione della struttura come luogo di cura si confronta con quella che lo vede come luogo di detenzione. Il declino demografico di molti piccoli comuni piemontesi è descritto sulla base di dati statistici da Antonio Cravioglio.                                           Garetto, Garetto, Tallone, Talon e Taloni sono i cognomi della settima puntata di onomastica piemontese curata da Alda Rossebastiano, Elena Papa, Daniela Cacia. Quattro i ritratti di personaggi piemontesi: Donato D’Urso traccia il profilo di un prefetto ottocentesco, Cesare Bardesono di Rigras; Claudio Marazzini quello del bibliofilo Francesco Malaguzzi; Giovanni Tesio della scrittrice Elisabetta Chicco Vitzizzai; la ricerca onomasiologica di Alda Rossebastiano sul nome Redi Sante (il docente di pedagogia Di Pol) in ricordo del collega. E poi i ricordi di Gustavo Mola di Nomaglio per Federico Bona, di Albina Malerba per Camillo Brero e Francesco Franco.

Come sempre chiudono il fascicolo le dense pagine dedicate al «Notiziario bibliografico», allo spoglio delle riviste, all’informazione sull’attività del Centro Studi Piemontesi, alle notizie di mostre, convegni e altre iniziative riguardanti la cultura del Piemonte e degli antichi Stati Sabaudi.

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