Demonte, il principale paese della Valle Stura, si estende, con i suoi centri abitati, su un territorio comunale tra i più vasti del Piemonte. La sua importanza storica, sottolineata dalla presenza di un pregevoli beni e patrimoni culturali e ambientali, deriva anche dall’essere esso stato crocevia, nel corso dei secoli, di intensi transiti e traffici commerciali. Qui sorgeva il forte detto della Consolata, definito da antichi storici come «uno dei più considerabili d’Europa», che fu per oltre quattrocento anni uno dei cardini del sistema difensivo sabaudo, contribuendo a condurre a Demonte insigni personalità militari e “politiche”. Da sempre il paese fu dimora di famiglie insigni. Nel volume sono riassunte le vicende di parecchie centinaia di famiglie cittadine e notabili. Se alcuni nomi, come quello della scrittrice e pittrice Lalla Romano o del ministro Giacinto Borelli (uno dei padri dello Statuto albertino), sono inseparabilmente legati a quello del paese, anche tanti altri, illustri in numerosi campi, dovrebbero esserlo. Nomi che si sono illustrati dai tempi più remoti sino all’età contemporanea, quando spicca anche il nome, ma è soltanto un esempio tra moltissimi che potrebbero essere citati, della famiglia Perrier, un rappresentante della quale, Carlo, nel 1937 scoprì congiuntamente a Emilio Segré, il Tecnezio, l’elemento a numero atomico 43, il primo in assoluto prodotto in laboratorio con mezzi artificiali, che riveste un ruolo estremamente importante nella medicina moderna.
Gustavo Mola di Nomaglio, Famiglie nella storia di Demonte, I, Ceti urbani e notabilato, Demonte, Centro Studi Piemontesi, Regione Piemonte, Comune e “Associazione Amici” di Demonte, 2015, pp. XI, 166, (4), ISBN 978-88-8262-229-9.