Il Centro Studi Piemontesi, componente del Comitato Nazionale per i 150 anni dalla nascita di Luigi Einaudi, ha in programma diverse iniziative, pubblicazioni, mostre, convegni, incontri, per celebrare la poliedrica figura del grande piemontese nelle sue molteplici espressioni: uomo di cultura, bibliofilo, economista e storico dell’economia, docente, accademico insigne e già di fama internazionale senza bisogno di attendere la chiamata dell’Italia a esercitare il primo mandato settennale di Presidente della Repubblica.
Einaudi, che in occasione del referendum istituzionale non aveva esitato a dichiarare la propria sensibilità monarchica, né a manifestare apertamente la propria scelta a favore della Monarchia, si rivelò, nei momenti difficilissimi in cui rivestì la presidenza, per così dire, “l’uomo del destino”. L’uomo capace di traghettare l’Italia verso un futuro pacifico e un florido destino economico, forte di un amplissimo, se non universale apprezzamento popolare, a prescindere dagli antagonismi e dai conflitti politici. L’uomo capace di imprimere nelle istituzioni e, in primo luogo nella magistratura presidenziale, uno stile e una positiva impronta, in seguito non sempre facile da ricalcare, all’insegna della semplicità, austerità, accessibilità, onestà a tutto tondo e di un’autorevolezza riconosciuta e schietta, si potrebbe dire “naturale”.
Grazie al ruolo presidenziale Einaudi può essere ricordato anche “monograficamente” attraverso le testimonianze filateliche, tra francobolli commemorativi, annulli speciali e personalizzati, buste primo giorno, interi postali, folder filatelici.