Descrizione
Dotato di una personalità complessa, al cui fascino contribuirono le origini occitane e soggiorni in Svizzera e in rancia, Matteo Olivero ritrova in questo volume aspetti della biografia e dell’opera rimasti in ombra. Si riscoprono la formazione dal 1896 al 1902 presso l’Accademia Albertina di Torino e gli anni di vita bohèmienne a Torino che fecero maturare un precoce talento e ne segnarono le scelte d’arte e di vita, E proprio le Collezioni Civiche, la Pinacoteca Olivero e il Fondo Olivero dell’Archivio di Stato di Saluzzo hanno fornito notizie e testimonianze visive e documtarie riguardo al pittore e ai collezionisti mente grazie al Museo Casa Galimberti e alla Fondazione Revelli di Cuneo si è fatta luce sui rapporti tra Olivero e l’ambiente cuneese. Il volume propone una lettura esauriente e aggiornata dell’opera di Olivero suddivisa per temi: il sacro, il ritratto, il paesaggio alpino delle amate val Maira e Val Varaita analizzati nei saggi di Antonio Musiari, Floriana Cioccolo, Roberta Chitarrini, Giancarla Bertero, Barbara Stabielli, Sandra Viada, Lorella Bono, Maria Grazia Brondino, Federica Maffioli – Andrea Ruggieri – Francesco Dematteis, Francesco Revello.