Descrizione
Sebastiano Valfrè (1629-1710), il primo padre filippino ad essere innalzato all’onore degli altari, dopo San Filippo Neri, nel 1834, fu un vero protagonista del suo tempo, cruciale sia per l’autonomia del Piemonte dalla Francia sia per la trasformazione della città di Torino in un’autentica capitale europea, con il raddoppio degli abitanti in pochi anni.
Nato in una famiglia contadina, seppur di antica nobiltà, di Verduno (CN), trascorse però tutta la vita presso la Congregazione dell’Oratorio di S. Filippo Neri di Torino, intrecciando un rapporto privilegiato con l’intera Corte Sabauda e principalmente con il duca Vittorio Amedeo II, di cui divenne confessore privato e fidato consigliere sulle materie ecclesiastiche e non solo.
Questo volume costituisce la prima raccolta organica del suo cospicuo carteggio, che per la maggior parte era ancora inedito, particolarmente interessante per la grande eterogeneità dei quasi 200 corrispondenti accertati, senza differenze di censo, gerarchia, sesso. Le oltre 600 lettere reperite e integralmente trascritte, delle quali si è sempre indicato se già pubblicate o inedite, coprono un arco temporale di mezzo secolo e documentano la vasta e straordinaria rete di relazioni che Sebastiano Valfrè intrecciò in oltre ottant’anni.
Inoltre esse consentiranno al lettore di conoscere meglio il lato più intimo e umano di questo importante personaggio storico, appellato come “Apostolo di Torino e del Piemonte”, oltre che ispiratore e modello dei più famosi santi piemontesi dell’800 come Cafasso, Don Bosco e Cottolengo.