Descrizione
Secondo volume antologico con una scelta orchestrata in poesia e in prosa che comprende solisti come Edoardo Ignazio Calvo, Angelo Brofferio, Norberto Rosa – punti di riferimento fondamentali per l’identità civile piemontese – ma anche più corali imprese come la rinascita del teatro animata da Giovanni Toselli o la nascita di un giornale che il giornale di un’intera epoca come “’L Birichin”. Nata ai tempi degli eloqui “volgari” con i Sermoni Subalpini, confermatasi – come vedeva giustamente Pacòt – nel Settecento, la letteratura in piemontese trova nell’Ottocento la sua consacrazione. Copertina di Francesco Tabusso.
L’intera opera prevede quattro volumi di storia e antologia della letteratura piemontese. Il primo volume, il Profilo di storia della letteratura in piemontese, è un panorama completo che si ferma come ad una data esemplare al 1927; gli altri volumi dell’antologia vanno, Dalle Origini al Settecento, ossia fino a Edoardo Ignazio Calvo, il poeta civile del Piemonte che si allinea all’ “imminente Risorgimento”; il terzo, L’Ottocento, con l’esperienza del “Parnas Piemontèis”, il passaggio fondamentale del Teatro di Toselli, le figure dominanti di Norberto Rosa e Angelo Brofferio; il quarto (in preparazione), Il Novecento, dalle generazioni del “Birichin” ai punti cardinali di Costa, Pacòt, Olivero fino alle più significative sperimentazioni dei giorni nostri.