Descrizione
Antologia critica dedicata ai poeti piemontesi della provincia di Alessandria, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento fino ad oggi.
Con la proclamazione del Regno d’Italia nel 1861, il piemontese viene progressivamente a predere la sua funzione di lingua veicolare del Piemonte e l’arresto della diffusione della koiné si ripercuote anche nell’uso letterario. Dal punto di vista linguistico il fenomeno è maggiormente apprezzabile nell’area dei dialetti orientali del piemontese, che più si discostano dalla lingua letteraria.
Impiegati, insegnanti, professionisti, operai, bottegai, contadini, clero minuto che si scoprono “poeti” e riversano il loro dono in maniera spontanea e immediata, non senza rimanere insensibili agli stimoli della letteratura “nobile”, in italiano e in altre lingue europee.
Sergio Garuzzo per primo ha preso in esame in modo critico la produzione letteraria dell’alessandrino e ne dà un panorama antologico fondamentale.