Descrizione
Gli autori presentano la traduzione, dal latino medico farmaceutico del XVIII secolo, e il commento critico del manoscritto che riporta le lezioni di Materia medica tenute nel 1732 da Giovanni Bartolomeo Caccia, primo direttore dell’Orto botanico universitario, fondato nel 1729.
Il manoscritto si divide in due parti: la prima è dedicata alle piante medicinali esotiche e alle parti che ne costituiscono la droga (corteccia, radici, fiori, resine, gomme ecc.), la seconda elenca le piante medicinali indigene del Regno di Sardegna, descrivendo le malattie per le quali erano indicate, il metodo e le dosi di somministrazione.
Il testo è stato arricchito con una iconografia ricavata da testi antichi e con brevi biografie dei numerosi autori citati da Caccia durante le sue lezioni.
Di notevole interesse storico sono poi le numerose notizie inedite, individuate con ricerche d’archivio, sulla vita, gli studi e le opere di Giovanni Bartolomeo Caccia, sul quale sinora erano tramandati solo pochi dati lacunosi e in parte errati.
Potrebbe sembrare un libro erudito, di nicchia, rivolto agli esperti di medicina e fitoterapia, ma così non è poiché si aprono numerosi interessanti orizzonti anche su usi, costumi, superstizioni e amuleti allora in uso a scopo terapeutico presso le popolazioni contadine piemontesi.