Descrizione
L’invenzione di un’intesa e gli affreschi al Castello della Manta
Nel panorama che oggi sempre più delinea le radici che hanno collegato il Piemonte all’Oltralpe, continua ad emergere l’area della pianura e delle valli appartenenti ai marchesi di Saluzzo. Si tratta di un capitolo di particolare importanza storica in cui i signori del luogo avevano impegnato le proprie terre per un patto “inter homines”, tale da assicurare il tramandarsi di un potere forte all’interno di un unico ceppo nobiliare. Ad inizio Quattrocento, la guerra per la concessione dell’omaggio vassallatico che contrapponeva i marchesi di Saluzzo ai conti (poi duchi) di Savoia ebbe fine. Improvvisamente, grazie alla volontà di Amedeo VIII, da un lato, e di Valerano di Saluzzo, dall’altro, la lunga storia di contese e guerra ebbe una svolta imprevista, e un nuovo governo di pace venne a ‘rinverdire’ tutto il territorio.
Il libro vuole presentare, per la prima volta, il contesto culturale e storico che rese effettiva un’intesa tra un duca e un bastardo, e la sua celebrazione allegorica attraverso la serie degli affreschi rimasti nel salone d’onore del Castello della Manta. La sublime iconografia che si apre ai nostri occhi con una lente di lettura inedita, rivela non solo la più straordinaria raccolta delle antiche e autentiche tradizioni nobiliari che hanno costruito l’Europa, ma anche la celebrazione di un sapiente atto di governo.
Marco Piccat è professore eminente della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Trieste. Ha pubblicato, tra gli altri, Le Livre du Chevalier Errant di Tommaso III di Saluzzo; Il Laudario di Saluzzo e recentemente, Donne Piemontesi e Corti d’amore. Una raccolta di liriche dell’antica Provenza.