Descrizione
«L’état dans l’État», secondo la locuzione volteriana, indica quella precisa condizione di “eccezionalità” che ha caratterizzato un patrimonio dall’estensione imponente, quello della Sacra Religione dei Santi Maurizio e Lazzaro. Oggetto di costante attenzione nel corso dei secoli, i beni che lo compongono sono stati rappresentati come elemento forte del loro possesso e della loro condizione speciale, ma sono anche stati oggetto di dettagliate ricognizioni e descrizioni in grado di offrire l’immagine di un patrimonio allo specchio, quello specchio che l’Ordine stesso si costruisce e nel quale si riflette, anche proprio attraverso le sue narrazioni e le sue rappresentazioni.
Con un approccio inedito rispetto agli studi precedentemente condotti, questo volume segue un originale percorso d’indagine che si configura in modo innovativo e si può definire come una sorta di “narrazione che si costruisce attorno ad altre narrazioni”. Si tratta in effetti, oltre che di una solida trattazione in grado di indagare la natura di questo patrimonio, della trascrizione accurata di una selezionata serie di documenti, chiosati con una messe di note tale da sovrastare talvolta i testi prescelti, che si configurano tuttavia come imprescindibile nucleo espositivo centrale.
Non una semplice e lunga lista di beni, per quanto questa possa rappresentare un’utile guida alla comprensione dell’organizzazione dell’Ordine – vero “stato nello Stato” – quanto piuttosto un’immagine autentica di quello stesso patrimonio, restituito e riflesso appunto in uno specchio assolutamente veritiero. Si tratta di un processo logico e narrativo diverso che si decide di mettere in campo, accettando l’estensione integrale della trascrizione per consentire che siano le carte stesse a parlare, con le loro formule talvolta stereotipate, le eccessive ampollosità, o talora, al contrario, la concisione quasi inquietante, provvedendo a suggerire con cura un’articolata scelta dei tipi di documenti selezionati.
Ogni relazione, annotazione, testimoniale di Stato, selezionato per la sua capacità di offrire uno spaccato – letto dall’interno della stessa Sacra Religione – della natura e delle logiche che hanno guidato e condotto alla costituzione di questo cospicuo patrimonio rappresenta infatti uno spaccato inedito di architetture e territori [dalla Prefazione di Costanza Roggero]
Chiara Devoti – Architetto, specialista e dottore di ricerca, è docente di ruolo di Storia dell’Architettura al Politecnico di Torino, Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio (DIST), Direttore della Scuola di Specializzazione in “Beni Architettonici e del Paesaggio” e docente del Collegio di Dottorato in “Beni Architettonici e Paesaggistici” del medesimo Ateneo. È membro di comitati scientifici e direttivi di riviste e associazioni, a cominciare dal Centro Studi Piemontesi.