E’ uscito il secondo fascicolo 2019 di Studi Piemontesi
«Studi Piemontesi», dicembre 2019, vol. XLVIII, fasc. 2
È Leonardo ad aprire il fascicolo invernale di «Studi Piemontesi», la rivista di storia, arti, lettere e varia umanità pubblicata dal Centro Studi Piemontesi, in distribuzione dalla metà di dicembre: nelle pagine di Chiara Devoti il lettore trova come una guida per comprendere meglio il senso delle mostre torinesi: Leonardo ‘mente politecnica’ e il suo rapporto con il Piemonte; tra i disegni del Codice Atlantico il foglio 563 raffigura il naviglio di Ivrea: ne scrive Maria Vittoria Cattaneo che traccia la storia dell’opera fino all’Ottocento; degli studi su Leonardo di Gustavo Uzielli (1839-1911) scrive Elena Gianasso.
Anche in questo fascicolo hanno largo spazio le ricerche di storia dell’arte: Walter Canavesio offre un profilo dello scultore Pietro Canonica;Clara Seghesio, sulla base di assonanze stilistiche con dipinti firmati, propone di attribuire al pittore faentino Alessandro Ardente, attivo in Piemonte (morì a Torino nel 1595), l’anonima decollazione del Battista di Borgo San Dalmazzo. Attilio Offman scrive degli stemmi scolpiti nella fortezza di Exilles. Tre saggi riguardano altrettante chiese: Luca Pier Giorgio Isella ricotruisce le vicende che condussero alla costruzione intorno alla metà del Settecento della chiesa di Santa Maria degli Angeli (o della Rocca) in Bra. Lorenzo Mamino studia i disegni di Giovanni Battista Schellino (Dogliani 1818-1905) per la chiesa di San Giovanni Battista, sempre in Bra, come esempio di Eclettismo. Giosuè Pier Carlo Bronzino ricostruisce la storia del santuario della Beata Vergine del Trompone in Moncrivello. Infine Andreina Griseri presenta il libro appena uscito su La Grande Galleria. Spazio del sapere e rappresentazione del mondo nell’età di Carlo Emanuele I e ricorda in particolare le ricerche pionieristiche di Sergio Mamino sull’argomento.
È ancora un ‘ricordo’, ma nell’ambito della letteratura italiana, quello di Marco Debenedetti dedicato a Nico Orengo, a dieci anni dalla morte. Dall’occasione anniversaria (un secolo dalla nascita) muove anche Giovanni Tesio, ma per tracciare un profilo a tutto tondo di Nuto Revelli. Di due grandi letterati piemontesi tratta il saggio di Maria Rosa Masoero: le tracce cheCesare Pavese ha lasciato delle sue letture di Vittorio Alfieri.
Ci introduce nella Torino del 1819 l’epistolario della contessa Flore de L’Escarène presentato da Simonetta Tombaccini. Ad un secolo dopo porta Aldo A. Molacon le notizie su alcuni legionari fiumani piemontesi tra D’Annunzio e fascismo (negli anni 1919-1925).
Vigna, e altri collegati alla viticultura, insieme a Verna (nome piemontese dell’ontano) sono i cognomi schedati nella decima puntata di onomastica piemontesecurata da Alda Rossebastiano, Elena Papa, Daniela Cacia. Cep (tiepido) e braghèis (‘di Bra’, usato per designare il peperone quadrato di Carmagnola) sono le voci di cui ricostruisce etimo e storia Giovanni Roncoper la sesta puntata di Lessico piemontese. Ancora in ambito linguistico, Livio Tonso spiega perché si dice Turin e non Torin.
Chiudono il fascicolo le dense pagine dedicate al «Notiziario bibliografico», allo spoglio delle riviste, all’informazione sull’attività del Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis, alle notizie di mostre, convegni e altre iniziative riguardanti la cultura regionale: una miniera.
Abstracts in inglese di tutti i contributi
Comitato Scientifico: Renata Allìo, Alberto Basso, Gilles Bertrand, Mario Chiesa, Gabriele Clemens, Anna Cornagliotti, Guido Curto, Pierangelo Gentile, Livia Giacardi, Andreina Griseri, Corine Maitte, Isabella Massabò Ricci, Andrea Merlotti, Aldo A. Mola, Francesco Panero, Gian Savino Pene Vidari, Pier Massimo Prosio, Rosanna Roccia, Costanza Roggero Bardelli, Alda Rossebastiano, Giovanni Tesio, Georges Virlogeux.
Direttore, Rosanna Roccia; Responsabile, Albina Malerba.
Il Comitato Scientifico si avvale di referee nazionali e internazionali